FORZA LICATA

«Prodotto qui il primo vino della storia» Studio.

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view post Posted on 2/11/2012, 19:25
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Tifoso Doc

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Licata provincia della valle del salso

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«Prodotto qui il primo vino della storia» Studio.

Dalle ricerche di archeologi impegnati nel progetto «Vinum» emergono aspetti interessanti


Si trovano sulla montagna di Licata le pił antiche testimonianze circa la coltivazione della vita e la produzione del vino. Archeologi di tutto il mondo si sono recentemente nella cittą toscana sui dati ricavati dallo studio del progetto "Vinum" e dall'approfondire gli aspetti legati all'origine e all'evoluzione della viticoltura e al processo di produzione del vino nell'antichitą.
Tra gli studiosi c'era anche il dottor Fabio Amato, autore nel 2007, di una indagine proprio nel territorio di Licata. Proprio Amato definģ i risultati "particolarmente interessanti per la presenza di un numero considerevole di palmenti, vasche scavate nella roccia e destinate, in un periodo compreso tra il IV e il I secolo a. C., alla pigiatura dell'uva e quindi alla produzione del vino". Un'ipotesi avvalorata dal riscontro letterario delle fonti antiche che definiscono genericamente la chora akragantina dell'etą classica come un importante centro di produzione agricola e soprattutto vitivinicola.
A distanza di 4 anni i risultati definitivi del progetto Vinum sono stati pubblicati sui Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell'Universitą di Siena, un volume di oltre 800 pagine, edito dalla casa editrice "All'Insegna del Giglio", che raccoglie anche i dati del progetto licatese, L'importanza di questo progetto sta nell'interesse attribuito all'analisi dei palmenti che fino ad oggi mai avevano ricevuto tanta attenzione da parte degli archeologi e che assegnano al nostro territorio un primato antichissimo nella produzione vitivinicola.
I ritrovamenti archeologici della Montagna di Licata testimoniano la configurazione, durante il IV secolo a. C., di un paesaggio caratterizzato da insediamenti rurali sparsi, a carattere agricolo, probabilmente in un momento in cui il comparto si trovava sotto l'influenza cartaginese. Considerando l'importanza che il comprensorio rivestiva dal punto di vista agricolo e soprattutto vitivinicolo, Amato avanza l'ipotesi che, almeno nel IV secolo a. C., il licatese facesse parte di quella chora agrigentina vantata dagli autori antichi per l'eccellente qualitą dei suoi vigneti. Nei prossimi giorni una copia del volume intitolato "Archeologia della Vite e del Vino" sarą donato dal dott. Fabio Amato alla Biblioteca Comunale di Licata. In queste settimane l'area archeologica di Monte Sant'Angelo č interessata dalla presenza di studenti della facoltą di archeologia dell'Universitą di Messina, da anni impegnata nel territorio di Licata con campagne di scavi che hanno portato alla luce importanti reperti risalenti al passato della cittą.
GIUSEPPE PATTI

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