FORZA LICATA

QUEL 5 LUGLIO DEL 1960…… FRA QUATTRO GIORNI MEZZO SECOLO

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view post Posted on 1/7/2010, 17:26
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Tifoso Doc

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QUEL 5 LUGLIO DEL 1960…… FRA QUATTRO GIORNI MEZZO SECOLO
Avevo poco meno di 14 anni quel “caldissimo” 5 luglio del 1960. Un tragico giorno che tutti hanno dimenticato, soprattutto le nostre Municipalità che si sono avvicendate nell’arco di quest’ultimo cinquantennio, così …., come se nulla fosse successo. Eppure in quel maledetto giorno un nostro giovane concittadino che aveva solo 25 anni, perse la vita ucciso da un colpo di pistola sparato da un agente delle Forze di Polizia. Altre 5 persone rimasero ferite, tra le quali anche un mio primo cugino, ma per fortuna non in modo così grave da averne compromessa la vita. I gravi fatti si consumarono proprio il 5 luglio del 1960 durante lo svolgimento di uno sciopero cittadino organizzato per lamentare le solite sofferenze che la nostra città vive da sempre, ancora oggi, come la mancanza dell’acqua e del lavoro. Ma in quella circostanza la motivazione ufficiale era legata ad una centrale elettrica che si sarebbe dovuta costruire a Licata e che invece i politici agrigentini, quelli di sempre, quelli ai quali Licata rimane ancora oggi schiava pure per merito dei loro eterni ruffiani licatesi, si batterono per costruirla a Porto Empedocle, dove ancora attualmente si trova. Nel pomeriggio di quel “caldissimo” 5 luglio 1960 i fatti più gravi si consumarono alla stazione ferroviaria di Licata dove si combatté una sorta di battaglia tra dimostranti e forze dell’ordine e proprio in quella parentesi di marasma generale il nostro giovane concittadino Vincenzo Napoli, raggiunto da uno dei diversi colpi di pistola sparati dagli agenti delle forze di polizia, perse la vita a soli 25 anni. Da allora sulla morte del giovane licatese è piombato un silenzio così assurdo e così inspiegabile, che a distanza di mezzo secolo rimbomba nelle orecchie. Nel frattempo le cose a Licata, stando ai fatti attuali, non sembra affatto siano cambiate, se non in peggio. Il lavoro continua a non esserci tanto che molti dei figli di questa terra sono già scappati e tanti altri si apprestano a farlo, l’acqua manca ancora oggi, la città è molto più sporca di come era negli anni in cui si svolsero quei tragici fatti, c’è molta più criminalità e illegalità di allora, c’è molta più inciviltà, c’è molta più invidia e molto più qualunquismo, e lasciatemelo dire, e la politica fa molto più schifo di allora ed è diventata solo un mezzo con il quale risolvere le problematiche personali e di famiglia e come acquisire ricchezza, privilegi e potere, pure rubando, pratica che viene messa in atto con molta sfacciataggine e tracotanza tutti i giorni e ormai quasi alla luce del sole. Nel frattempo la città è stata violentata nel paesaggio, nelle bellezze culturali, archeologiche e monumentali e continua ad essere deturpata, violentata e saccheggiata giornalmente. In relazione ai tragici fatti avvenuti il 5 luglio del 1960 si potrebbe commentare che pure il sacrificio di una giovane vita è stato vano. E poi il fatto che il giovane Vincenzo Napoli in questi cinquant’anni non sia mai stato ricordato e commemorato da nessuno, nemmeno dalle nostre Amministrazioni Comunali che si sono succedute nel tempo, tutte indistintamente, è davvero disumano e vergognoso. Ebbene, anche questa volta, dopo averlo fatto più di una volta sui giornali locali sui quali scrivevo, quando erano ancora in attività, lo voglio fare anche adesso su Facebook. Voglio ricordare a tutti i licatesi che lo frequentano una triste pagina della storia della nostra città e voglio commemorare il nostro concittadino Vincenzo Napoli il quale, per aderire ad una causa che mirava a rivendicare i diritti di tutta una collettività, ci ha rimesso la propria vita. E proprio in omaggio a Vincenzo Napoli, ai suoi familiari, per ricordarla a coloro che l’hanno vissuta e raccontarla a chi allora no c’era, voglio narrare la luttuosa pagina licatese con questa mia poesia in versi dialettali :

U 5 LUGLIU DU 60

di Lorenzo Peritore

M’arricordu ca era caruseddu,
tri misi menu di quattordici anni,
quannu a Licata successa un fattu gravi
c’un mortu feriti e un saccu i danni.

N’avivinu prumisu na cintrali
ca pani a tanta genti aviva a dari,
ma i politici, comu sempri foristera
st’occasioni na ficiru scappari.

Chiddi ca cumannavinu a ddi tempi,
tutti di fora, e mancu un licatisi,
arrinisceru a purtarla ni so parti
abbunnannu di travagliu i maranisi.

C’e’ co dicia però ca sta centrali
a Licata unn’era propriu distinata,
nu mbrugliaru i politici di tannu
p’aggarrarisi i voti da Licata.

Cà travagliu ci nn’era picca e nenti
e c’era co unn’aviva chi mangiari,
pi chissu tanti patri di famiglia
pa Germania accuminciavinu a scappari.

Era u cincu di lugliu du sissanta
e ci l’haiu davanti comu se fussa ora,
ca pu sciopiru di sta centrali elettrica
tanta genti da so casa scasà fora.

Fu priparata infatti na protesta
in ogni particolari organizzata,
pi circari d’attirari l’attenzioni
dintra un paisi di genti dispirata.

D’apprima i scioperanti foru carmi
e a forza pubblica ci potta dari mmesta,
ma u suli forti di ddu cincu i lugliu
a tanti licatisi piglià n’testa.

Dittu fattu un si capia ciù nenti
e successa di tuttu mmenzu i strati,
ci foru scontri contru a polizia
ca ebba puru machini abbrusciati.

U ponti ca c’era supra u sciumi
tuttu di lignu, fattu di surdati,
fu smantillatu di na punta all’attra
di na cricca di picciotti esagitati.

Ma i cosi gravi successiru a stazioni
unni i genti si nn’eru a protestari.
Supra i binari bloccaru tutti i trena,
e chi successa? U Signuri nn’ha scanzari !!

Chi petri ca c’erinu na linia
ficiru a fuia contru a Polizia,
ca p’addifennisi e scuraggiari a tutti
chi lacrimogini a corpu arrispunnia.

Sta mossa però ficia ciò dannu
e i cosi accuminciaru a peggiorari,
a genti continuà a tirari petri
e a Polizia accumuncià a sparari.

Cincu feriti si cuntaru o cincu i lugliu
comu succeda quannu c’è na guerra,
mentri un picciottu di vinticinc’anni
hava di tannu c’arriposa sutta terra.

Napoli Vincenzu si ciamava
e scioperava pi solidarietà,
ma pi na causa c’arriguardava a tutti
di picciutteddu a vita ci appizzà.

i tannu menzu seculu ha passatu,
e a Licata unn’ha cangiatu nenti,
i picciotti pi truvarisi u travagliu
hannu a scappari pi giri n’cuntinenti.

E’ difficili putiri addigiriri
ca sti carusi a Licata su mpristati,
e cocchi postu ca c’è a disposizioni
è riservatu pi raccumannati.

Doppu tant’anni i cosi vannu peggiu
e i nostri figli ormai sù tutti sdati,
oltri e m’piegati e quattro cummircianti,
stammu arristanu sulu i pinziunati.

Sinatura e diputati licatisi
o putitri n’ammu avutu picca e nenti,
e co ha avutu a furtuna d’accianari
ha pinsatu pi d’iddu e i sò parenti.

Co ni ciama “Babbi Licatisi”
dicia na cosa sacrosanta e vera,
babbi comu a nattri un ci nni sunnu
ca spartemmu tutti i voti e foristera

Se un mittemmu tanticcia di giudizio
unn’hava sensu ca ni lamintammu,
se ni passammu a manu na cuscenza,
avemmu chiddu ca ni miritammu.

Condividete questa storia per farla conoscere a chi è all'oscuro




ONORE A VINCENZO NAPOLI!
 
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1931
view post Posted on 1/7/2010, 17:46




....ONORE....
 
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1931
view post Posted on 2/7/2010, 14:39




l'articolo del giorno dopo...

 
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view post Posted on 4/7/2010, 09:40
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Tifoso Doc

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Sono trascorsi cinquant'anni e Licata è come o peggio di prima. Vincenzo Napoli allora, presso la Stazione ferroviaria, colpito da colpi di mitra dei celerini, è morto per niente? I tanti feriti da arma da fuoco e i tantissimi bambini e giovani selvaggemente manganellati dalla polizia a cosa sono serviti. Licata era ed è rimasta periferia di Agrigento. Licata era ed è rimasta colonia elettorale di Agrigento. Bugiardi erano e bugiardi sono i politici di Agrigento. Almeno la classe politica licatese di allora sapeva dire anche no ad Agrigento. Oggi non esiste una classe politica, ma tanti avventurieri. Basta guardare cosa è accaduto e accade a Palazzo di Città. La politica con le giunte di Graci che ha cambiato in meno di due anni oltre 25 assessori, ormai ha toccato il fondo. Una vergogna per Licata che nel 1960, scendendo in piazza, seppe riscattare, seppur per qualche giorno, la propria dignità.

FONTE ".lavedettaonline.it"
 
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1931
view post Posted on 5/7/2010, 12:11




oggi come ieri una classe politicanti di leccaculo e schiavi degli agrigentini,quella di 50 anni fa fu una lotta popolare che deve risvegliare le coscienze dell'attuale squallida situazione che questa citta' sta passando in tutti i settori.

vincenzo napoli questa citta' non ti dimentichera'
 
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padrino96
view post Posted on 12/6/2011, 14:00




io ho un ricordo di quando fù ucciso napoli quel lontano 1960 avevo 7 anni abitavo in corso serrovira qualcuno ricorderà la gelateria raffigurata con una donna e un pinguino sicuramente lorenzo peritore ricorderà,mi ricordo ke su una vecchia ape hanno trasportato i feriti in ospedaledove , comunque a licata si lottava invece a ragione lorenzo ora si lecca solamente.
 
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Vic Marvin
view post Posted on 25/3/2018, 15:24




Per cortesia volevo sapere se la foto corrisponde a Vincenzo napoli. GRZ della cortesia
 
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view post Posted on 25/3/2018, 18:09
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Si è la foto do Napoli!
 
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