FORZA LICATA

L'INIZIO DEL DECLINO, Il mistero degli illeciti mai provati.

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LICATESE ODIATO E FIERO
view post Posted on 3/5/2008, 11:00 by: LICATESE ODIATO E FIERO




STAGIONE 1990/91
Svanito il sogno della permanenza in B, si torna in terza serie. E' un Licata nuovo quello che svolge il ritiro a Nocera Umbra. Vanno via Amato, ceduto all'Avellino, Ficarra e Campanella (al Vicenza), Cristiano e Taormina (alla Casertana), La Rosa e Gnoffo (alla Reggina), Zaccolo (al Casale), Quironi (alla Lucchese), Tarantino (al Palermo), Minuti (alla Sambenedettese), Baldacci (al Baracca Lugo), Napoli va al Foggia in B, mentre Sorce raggiungerà la massima serie col Parma di Nevio Scala.
L'acquisto più importante dei gialloblù è quello di Vladimiro Caramel dal Vicenza; arrivano anche Negretti, Grimaudo, Lo Garzo ed Olivari.
L'inizio è abbastanza promettente: il pareggio sul difficile terreno di Perugia e le due vittorie consecutive in casa,con Battipagliese e Nola, fanno sognare i tifosi.
A farli tornare con i piedi per terra è, però, il Giarre,che al Comunale batte i licatesi con un perentorio 3-0.
Alla settima di andata arriva il Palermo degli ex Modica e Taranino. L'incontro è divertente, ma alla fine saranno i rosanero a portare via i due punti,grazie alle reti messe a segno da Modica e da Favo.
A guidare i gialloblù c'è Fausto Silipo, calabrese con un buon curriculum da calciatore in serie A nel Catanzaro e , soprattutto, in quel Palermo di Veneranda che sfiorò, agli inizi degli anni '80, la Coppa Italia, vinta poi dalla Juventus.
Il girone di ritorno, a differenza delle annate precedenti, vedrà un Licata pimpante e cosciente delle proprie potenzialità, che riuscirà a conquistare ben 22 punti.
Fanno il proprio esordio tra i professionisti, Deoma, Schichilone e Milazzo, tutti provenienti dal settore giovanile locale.
Il torneo è dominato dalle corazzate Casertana e Palermo, mentre retrocedono in serie C-2 il Campania,la Battipagliese e il Catanzaro.
Bomber della stagione è Mirabelli con 12 reti, seguito da Damiani con nove centri.
Questa la rosa completa di quell'anno: Auteri (18,4), Barbetta, Bucceri (2), Caramel (25,2), Cassia (31), Civero (16), Costantino (21), Damiani (20,9), Deoma (2), Di Bari (26), Figliomeni (31), Giambardella (22), Grimaudo (32), Hamel, Lo Garzo (31), Milazzo (1), Mirabelli (31,12), Montecalvo (2,-1), Negretti (33,-31), Olivari (33,1), Pagliacetti (27,1), Priola, Scichilone (1), Tudisco (27,3).

1991/92:LA BEFFA
L'anno successivo inizia con Silipo, riconfermato sulla panchina del Licata.I risultati sperati, però, non arrivano ed il pubblico è insoddisfatto. Così, all'ottava giornata, il tecnico calabrese cederà il comando a Giuliano Sonzogni.
L'uomo di Zogno, che ha due lauree, inizia subito con una convincente vittoria a Monopoli. Anche lui è un fautore di quel "verbo calcistico, la zona, che tanto aveva fatto innamorare il pubblico licatese.
Si capisce subito che il nuovo tecnico è un tipo meticoloso e che ama il rischio: per tuffarsi nella difficile avventura in riva al Salso non esita a strappare il contratto con la "primavera della Juventus.
Fanno parte della rosa Caverzan, che è il pupillo del tecnico bergamasco, Chiaiese dall'Altamura, Lamacchi e De Silvestro, entrambi provenienti dalla "primavera" del Verona.
Il Licata chiuderà il girone di andata all'ultimo posto con soli undici punti, ma un buon girone di ritorno gli permette di raggiungere sul campo una tranquilla salvezza.
Ma è inutile.
Una "leggerezza" costa l'incriminazione da parte della procura federale per illecito sportivo.
Il protagonista è l'attuale arbitro internzaionale salvatore racalbuto,nativo della vicina Palma di Montechiaro,ma appartenente alla sezione di Gallarate.e' lui che denuncia un presunto tentativo di corruzione nella partita Chieti-Licata.
Dopo un duro processo la Caf, con la sentenza n. 198/1085 del 18 giugno 1992, "dichiarerà Agatino Maniscalco e Salvatore Russo, rispettivamente presidente e consigliere del Licata, responsabili dell'illecito sportivo loro contestato e, per l'effetto, infligge agli stessi l'inibizione (di cui all'art. 9 co. 1 lett. e), per la durata di anni tre, condannando il Licata , perchè colpevole, a titolo di responsabilità oggettiva e presunta dell'illecito posto in essere dai suddetti e dal non tesserato Angelo Pintacrona e,per l'effetto, le infligge la retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza 1991/92".
Quella clamorosa denuncia porterà in poco tempo l'arbitro siciliano in massima serie.
Questo per far capire quanti piani ha studiato la Lega nei confronti dei gialloblù, odiati per chissà quale motivo,con gente come quest'arbitro siciliano senza scrupoli, che per riuscire a fare carriera ha rovinato per sempre la storia di una stupenda favola siciliana. E non appena il calcio in questa città di mare ha tentato di risorgere, con la promozione in serie D, ecco il fatto dell’arbitro andrea de faveri, che arbitrò lo scorso 20 maggio la partita di andata dei play out Licata-Acicatena, dimostrando un comportamento assurdo nei confronti dei gialloblù, con espulsioni a sfavore, gol irregolare dato all'acicatena, e una serie di falli inesistenti concessi agli etnei, non sanzionando nemmeno con il cartellino giallo falli da rosso diretto nei confronti dei gialloblù, e dopo il 90° amolti facinorosi si scagliarono contro l'arbitro veneto, che fu assediato negli spogliatoi per 1 ora,alla fine il risultato fu squalifica fino al 31 marzo 2008 del Licata, che è stata ridotta al 31 gennaio 2008.
Passiamo alla rosa del Licata,nella stagione 1991/92:Auteri(4),Balsamo,Caramel(32,4),Cassia(9),Caverzan(19,1),Chiaiese(18,1),Civero(30),Damiani(22,8),Deoma(1),De Silvestro(25,4),Di Bari(2),Drago(5),Figliomeni(7),Filippone(12),Gambardella(21,1),Grimaudo(33),Lamacchi(25),Lo Brutto(1),Lo Garzo(33,1),Mazzeo(21,2),Milazzo,Montecalvo(1,-1),Negretti(33,-27),Olivari(26),Pagliacetti(29,1),Tudisco(32,2),Zuppardo(1).

SERIE C-2:LA SOFFERTA SALVEZZA
Quello che inizia a Cascia, nel 1992/93, è una delle stagioni più deludenti del Licata nei campionati professionistici.
A tenere banco in città è la sospensione del consiglio comunale da parte del prefetto per presunte infiltrazioni mafiose, che infangano il nome della città e spezzano la vita politica di molti amministratori, ma che, tuttavia, non troveranno mai riscontri penali da parte della magistratura agrigentina.
Vanno via Grimaudo, De Silvestro e Tudisco (tutti alla Salernitana), Caramel(al Cosenza in B), Civero (al Bari), Lamacchi (al Verona), Pagliacetti (all'Acireale), Caverzan (al Monopoli), Negretti (all'Avellino).
Sonzogni lascia la panchina, che verrà affidata prima a Valentino Persenda (ex Canicattì), quindi, a Nando Rossi.
Anche dal punto di vista societario non si naviga in acque tranquille, anzi tra manifesti, querele e carte bollate, a sostituire Agatino Maniscalco (squalificato dalla lega per 3 anni), sarà l'amministratore unico Peppino Tirri.
Nella primavera del 1993 il testimone passa al dott. Augusto Sorriso, imprenditore, già sindaco ed ex amministratore dell'Usl n. 13 di Licata e Palma di Montechiaro.
Fanno parte di quella dirigenza anche Calogero Terranova (vice presidente) e Peppino Tirri (amministratore delegato).
E' un campionato scarno di emozioni. L'unico clamore lo darà il ritorno in squadra di Pippo Romano.
La squadra non va e si trova per tutta la stagione nei bassifondi della classifica:"Il Licata è un bene di tutti i licatesi,non può e non deve morire". Sarà questo il testo di un manifesto che appare sui muri della città e che porta alla costituzione di un "Comitato pro salvezza Licata", presieduto dall'ex presidente Licata D'Andrea.
Intanto, alla penulima giornata di campionato, il Catanzaro impone un pareggio(3-3), che costringe la squadra a cercare la vittoria nell'ultimo incontro, in trasferta a Monopoli.
la vittoria arriva (1-0), ma non basta, perchè, per ottenere la salvezza, il Licata deve superare lo spareggio.
Si gioca a Lamezia Terme contro il Savoia. A decidere la gara , a favore del Licata, è l'attaccante Di Corcia. Finisce 1-0.
Ancora una volta, la procura federale contesta un illecito, sempre a titolo di responsabilità oggettiva. I protagonisti sono il gialloblù Patrizio Chiaiese ed il giocatore del Monopoli Argentesi.
La vicenda pare avere inizio nell'intervallo della decisiva gara Licata-Monopoli, disputata il 20 giugno,quando il collaboratore dell'Ufficio Inchieste, Dott. Daniele Rodolfo, nota i due giocatori confabulare misteriosamente.
Parte, così, l'indagine con gli interrogatori di rito e con la trasmissione degli atti al procuratore federale, dott. Cesare Martellino.
Secondo l'accusa, Chiaiese, in quella occasione, avrebbe chiesto all'avversario di disimpegnarsi e di favorire il Licata, che giocava la decisiva gara per la permanenza in serie C.
in aula, il dott. Purceddu, vice procuratore federale , è durissimo ed al termine di una lunga requisitoria chiede la retrocessione d'ufficio per il Licata e sei anni di squalifica per il giocatore Chiaiese.
La nostra difesa è affidata all'avv. Enzo Peritore che ,con un'appassionata arringa, cerca di dimostrare l'irrilevanza del fatto sotto l'aspetto giuridico e , comunque, l'estraneità della società.
In primo grado riuscirà a convincere i giudici e ad ottenere l'assoluzione, ma poi la Caf condannerà il Licata per responsabilità oggettiva a sei punti di penalizzazione, da scontare la stagione successiva ed al pagamento di un'ammenda di otto milioni di lire (di cui due per la recidiva).
Anche se con una forte penalizzazione,la stagione è salva!
Questo ancora per far capire le decisioni assurde della Lega,che ha condannato un semplicissimo dialogo tra 2 calciatori che erano molto amici da tempo e si conoscevano.SEMPLICEMENTE INCREDIBILE L'ACCANIMENTO CONTRO DI NOI!!!

Questa la rosa di quell'anno:Brugnano,Balsamo(1),Chiaiese(22,2),Delia(16),De Sio823,1),Di Corcia(31,6),Drago(30,1),Filippone(14,2)Galvano,Giampaolo(32),l'attuale allenatore del Cagliari,Giuffrida(34,-38),Guerra,Lambertini(31),La Spada(32,1),Licata D'Andrea,lo Brutto(3),Matrone(25,2),Milazzo(18),Miiti(1),Pagano(13),Piazza,Priola(15),Romano(29,4),Schillaci(1),Siniscalco(27),Titone(25),Zuppardo(19,1).

1993/94:FINISCE L’AVVENTURA TRA I PROFESSIONISTI
Oltre che l'illecito, a preoccupare i dirigenti è anche la Covisoc che, al termine della stagione precedente, aveva incluso il Licata nell'elenco delle società a rischio, per la presenza di un notevole buco economico.
C'è aria di crisi nella sede di Corso Umberto e solo alla fine, dopo aver chiesto aiuto a politici e professionisti, si riuscirà ad esibire la necessaria fideiussione bancaria, indispensabile per l'iscrizione al campionato.
Ad allenare la squadra è sempre Nando Rossi. Sarà un campionato da dimenticare, come dimostrano i primi risultati (tre pareggi) non certo confortanti.
Per la prima vittoria si dovrà aspettare la decima di campionato.
Ancora una volta è l'attacco il nostro tallone d'Achille, tant'è che per oltre seicento minuti i gialloblù non segneranno un gol.
Intanto, il mercato di novembre porta via il bomber Di Corcia, il forte centrale La Spada, il centrocampista Giampaolo, e Lambertini.
Nel tentativo disperato di salvarsi, i gialloblù esonerano Nando Rossi e chiamano Angelo Consagra che, dopo aver calcato i campi della serie A con il Foggia di Zeman , ha deciso di diventare allenatore. Ma non basta e così, a fine stagione, il Licata, dopo dodici anni di professionismo, retrocederà nei campionati dilettantistici.
Le uniche soddisfazioni arrivano dalla Coppa Italia di serie C, dove i gialloblù raggiungono i quarti di finale e dal vivaio, che vedrà molti giovani debuttare in prima squadra.
Questa la rosa completa: Balsamo (8), Bavetta (1), Brugnano (27,-27), Capasso (10), Carlomagno (14), Chico (25), Consagra (20), De Sio (7), Deoma (31,2), Di Corcia (8,1), Drago (30), Ficarra (1), Filippone(16,2), Gaddi, Guerrieri (8,-7), Giampaolo (2,1), Gullo (5), La Spada (5), Lambertini (6), Lo Brutto (7,1), Matrone (21,3), Milazzo (25), Misiti (2), Pagano (6), Peri (14,3), Priola (19), Raia (8), Romano (30,4), Siniscalco (29), Suriano (1), Titone (28,2), Vanacore (2), Zuppardo(17).

FONTE "UNA PICCOLA NOBILE STORIA"

Edited by LICATESE ODIATO E FIERO - 3/5/2008, 12:17
 
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